La valutazione neuropsicologica nell'adulto richiede un tempo variabile di 4 ore circa e si articola in tre fasi:
Colloquio anamnestico, che ha come scopo un primo inquadramento generale della situazione, al fine di raccogliere informazioni relative alla storia pregressa;
Valutazione psicometrica del soggetto, attraverso la somministrazione di prove strutturate e test standardizzati (che considerano un campione di riferimento di pari età e di pari livello di scolarità);
Colloquio finale di restituzione, in cui si forniscono alla persona i risultati della valutazione e delle osservazioni effettuate e si propongono strategie ed indicazioni di intervento.
Dopo qualche giorno, al termine della valutazione viene consegnato un referto nel quale sono contenute tutte le prove effettuate, i relativi punteggi, e l’interpretazione clinica di essi, con le indicazioni di intervento/trattamento.
La valutazione neuropsicologica in un bambino in età scolare richiede un tempo variabile di 4/6 ore e pertanto a volte è necessario suddividere il processo valutativo in 2 giornate. Diversamente, per quanto riguarda i bambini più piccoli, è spesso necessario prevedere un allungamento per il processo diagnostico.
La valutazione neuropsicologica del bambino/ragazzo si articola in tre fasi:
Colloquio anamnestico, che ha come scopo un primo inquadramento generale della situazione, al fine di raccogliere informazioni relative alla storia pregressa e attuale di sviluppo del bambino/ragazzo;
Valutazione psicometrica del bambino/ragazzo, attraverso la somministrazione di prove strutturate e test standardizzati (che considerano un campione di riferimento di pari età e di pari livello di scolarità);
Colloquio finale di restituzione, in cui si forniscono alla famiglia i risultati della valutazione e delle osservazioni effettuate e si propongono strategie ed indicazioni di intervento.
Dopo qualche giorno al termine della valutazione, viene consegnato alla famiglia un referto, nel quale sono contenute tutte le prove effettuate, i relativi punteggi, e l’interpretazione clinica di essi, con le indicazioni di intervento riabilitativo e scolastico.
Si precisa che tale certificazione, nel caso specifico del DSA (Disturbo specifico dell’apprendimento), segue le indicazioni del Ministero della salute, e le normative regionali dell’Emilia Romagna, in quanto condizione necessaria per la convalida presso il SSN (servizio sanitario nazionale). Alla famiglia viene inoltre spiegato e mostrato in modo capillare, qual è il percorso burocratico da seguire in modo che la scuola e le figure di riferimento del caso possano immediatamente operare per il benessere del bambino/ragazzo.
Qualora la famiglia ne facesse richiesta, è possibile effettuare un colloquio insegnanti, per la predisposizione supervisione del PDP, piano didattico personalizzato, come previsto dalla normativa vigente (legge 170/10).